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appunti-steffo/1 - Algebra lineare/0 - Durante il corso/2 - Cheatsheet per l'esame.tex

121 lines
4.2 KiB
TeX
Raw Normal View History

\documentclass{article}
\usepackage[utf8]{inputenc}
\usepackage{mathtools}
\usepackage{amssymb}
\usepackage{centernot}
\usepackage{bm}
\usepackage{fullpage}
% Iniziate a scrivere da qua in poi
\begin{document}
\section{Moltiplicazioni tra matrici}
\[
\begin{bmatrix}
a & b \\
c & d \\
\end{bmatrix}
*
\begin{bmatrix}
e & f \\
g & h \\
\end{bmatrix}
=
\begin{bmatrix}
ae + cf & be + df \\
ag + ch & bg + dh \\
\end{bmatrix}
\]
\section{Invertibilità di una matrice}
Si può verificare se una matrice \( A \) quadrata di ordine \( n \) è invertibile verificando una di queste definizioni equivalenti:
\begin{itemize}
\item Il determinante non è nullo: \( \det A\neq 0 \).
\item Il rango di \( A \) è \( n \).
\item La trasposta \( A^{T} \) è una matrice invertibile.
\item Tutte le righe/colonne di \( A \) sono linearmente indipendenti.
\item Tutte le righe/colonne di \( A \) formano una base di \( \mathbb{K} ^{n} \).
\item Il numero 0 non è un autovalore di \( A \).
\item \( A \) è trasformabile mediante algoritmo di Gauss-Jordan in una matrice con \( n \) pivot.
\end{itemize}
\section{Stabilire esistenza di funzione lineare}
Per controllare se esiste o no una funzione lineare è sufficiente verificare che sia valida la proprietà di linearità:\\
\begin{itemize}
\item Se due vettori sono linearmente indipendenti, anche i risultati della funzione devono essere linearmente indipendenti.
\end{itemize}
Può essere controllata velocemente vedendo se si verificano le seguenti condizioni:
\begin{itemize}
\item Se due vettori di ingresso sono uno multiplo dell'altro, allora anche i vettori di uscita devono essere uno multiplo dell'altro per la stessa costante.
\item Se un vettore di ingresso è dato dalla somma di (multipli di) altri, allora anche il vettore di uscita deve essere dato dalla somma di (multipli degli) stessi.
\end{itemize}
\section{Determinazione di matrice associata}
Vogliamo trovare la matrice associata (\(A\)) di una funzione rispetto a delle nuove basi, ad esempio \(< (1, 2, 3), (4, 5, 6), (7, 8, 9)\).\\
Procediamo disponendo in verticale gli elementi delle basi, in questo modo:
\[
M =
\begin{matrix}
1 & 4 & 7 \\
2 & 5 & 8 \\
3 & 6 & 9 \\
\end{matrix}
\]
Troviamo la matrice inversa con il metodo di Gauss-Jordan:
\[
...
\]
Calcoliamo il risultato di:
\[
B = M^{-1} * A * M
\]
Il risultato \(B\) sarà la nostra nuova matrice associata.
\section{Diagonalizzabilità}
Una matrice è \textsc{diagonalizzabile} se ha \textbf{tanti autovalori quanto il suo rango}.\\
Per trovare gli autovalori trovare dove il polinomio caratteristico (determinante della matrice fatta come quella qui sotto) è uguale a 0:
\[
\begin{vmatrix}
1 - x & 2 & 3 \\
4 & 5 - x & 6 \\
7 & 8 & 9 - x \\
\end{vmatrix}
= 0
\]
\section{Stabilire se una funzione è lineare}
Se tutti i termini della funzione sono \textbf{polinomi omogenei} di primo grado (non ci sono potenze superiori a 1), allora è automaticamente \textsc{lineare}.
\section{Immagine}
Le \textsc{basi dell'immagine} di una funzione sono i \textbf{vettori linearmente indipendenti} che la generano.
\section{Iniettività e suriettività}
Una funzione lineare è \textsc{iniettiva} se \textbf{il nucleo è di dimensione 0}, ovvero se l'unico valore che fa risultare 0 alla funzione è il vettore nullo.\\
\\
Una funzione lineare è \textsc{suriettiva} se la dimensione dell'immagine è minore o uguale al rango della funzione (degli input, il rango della matrice associata): \(dim(Im(F)) = rk(M_F)\).\\
\subsection{Matrici quadrate}
Se la funzione è un \textbf{automorfismo} (campo input = campo output), allora \(iniettivita' \Leftrightarrow suriettivita'\).
\section{Somma diretta}
Un sottospazio è \textsc{somma diretta} se i due sottospazi di cui viene fatta la somma \textbf{non hanno basi in comune}, e quindi \(dim(\pmb{U} \cap \pmb{W}) = 0\).
\subsection{Trovare basi che diano una somma diretta}
Per trovare basi che diano una somma diretta, è sufficiente \textbf{trovare basi linearmente indipendenti} con quelle che già abbiamo: solitamente parti della base canonica funzionano alla perfezione.
\end{document}